ilgeometra

aprile 20, 2013

Geometri e verginelle

Filed under: geometri — ilgeometra @ 12:59 PM

Qualche giorno fa un amico mi inoltra una mail da Innovazione e operatività dicendo: forse ti potrà interessare.

Difficile, visto che io non voto per il  CNG e che ormai mi occupo raramente di categoria, più che altro per bacchettare le scemenze che scrivono alcuni architetti e ingegneri ignoranti e faziosi, che rappresentano certo una minoranza, ma sono molto fastidiosi; comunque leggo e vedo che  in sostanza si comincia con: non è una battaglia di persone ma di ideali.

Questo, sicuramente, è uno degli ideali.

Non vorrei sembrare moralista: in queste situazioni, per far venir fuori il buono della gente quasi sempre sono necessari alcuni benefit perché (ATTENZIONE, segue battuta!) non di solo pane vive l’uomo.

Vado ai nomi dei firmatari e sento qualcosa prolassare fino alle ginocchia: i soliti noti. Allora sospendo e faccio qualche telefonata, perché a questo punto è chiaro che l’ex amico mi ha mandato una provocazione; metto insieme informazioni aggiornate e conoscenze più o meno note e tiro le somme: chi sono i firmatari?

Antonio BENVENUTI (Pisa) – uscente: consigliere di lungo corso, reduce della gloriosa armata Panunzi, ha nel suo palmarès un risultato di tutto rispetto: grazie alla sua intensa pluriennale ben retribuita attività (docente/consulente per CRIF e dintorni) le perizie per le banche che prima si facevano a 250/200 euro adesso vanno via per circa 100 euro; a questo punto metà abbondante della Toscana gli ha chiesto di fare come i baglioni.

Pierpaolo BONFANTI (Milano) – uscente: che dire, uno che non sa nemmeno lui cosa ci sta a fare nel CNG; però alla Lombardia spettava un consigliere e fu scelto lui perché non rappresentava un problema per nessuno; stavolta non sarà così, ma Bonfanti è una persona educata e cortese e andrà incontro alla sconfitta col sorriso sulle labbra.

Marco NARDINI (Roma) – uscente:  come dicono a casa sua, un simpatico cazzaro; ha Roma in tasca, ma secondo i  numeri non basta.

Antonino PAPA (Trieste): questo è nuovo (si fa per dire); presidente di Trieste e delegato Cassa, ha un bel savoir fare, e spesso a Roma si accompagna (si fa per dire) alla presidente (si fa per dire) di Parma; perché diavolo si candidi a prendere degli schiaffoni non è chiaro, infatti anche nella sua piccola regione farà fatica a prendere più di qualche voto, mentre il Veneto voterà altrimenti.

Ezio PIANTEDOSI (Avellino) – uscente: detto prezzemolo per l’insistenza con cui si infila in ogni attività, in ogni commissione, in ogni occasione: anche e soprattutto, dicono i maligni, in quelle in cui non ha competenza; sarà per la sua simpatia campana…

Maurizio SAVONCELLI (La Spezia) – uscente: l’uomo forte del gruppo, anch’egli reduce dell’allegra brigata Panunzi. E’ il candidato di Torino e analizzare le implicazioni di questo discorso porterebbe via troppo tempo. Siccome è la mente pensante sono attribuibili a lui i punti qualificanti del pippone elettorale e allora vediamo di cosa si tratta.

1. Evoluzione del titolo di studio, che si riassume in:

  • fare la c.d. laurea del geometra negli Istituti tecnologici C.A.T., che è una bella idea nuova di zecca – lo diceva già Morocutti 20 anni fa sulla falsariga delle Hochfachschule – ma soprattutto è infattibile perché li ha tutti contrari: Istituti C.A.T., I.T.S. e Università.

2. Organizzazione del Consiglio Nazionale, che si riassume in:

  • fare quello che già si sta facendo, ma meglio: e come? lo spiegano le ultime righe “la nostra vision prevede che il CNG assuma un ruolo di guida per l’intera categoria favorendo un processo di costruzione del brand…; un amico romano commenterebbe “e sticazzi no?”; ma dai Savoncelli, parla come magni. Perché il “brand”, che in inglese vuol dire marca, GEOMETRA esiste da mo’ e il CNG ne è la guida da sempre; ma come, dopo tanti anni che stai in Consiglio non te n’eri ancora accorto?

3. Formazione continua, che si riassume in:

  • aria fritta, visto che tutti quanti sono, almeno a parole, d’accordo per offrire corsi “efficaci, efficienti – che vuol dire la stessa cosa – ed economicamente accessibili“; ma come farlo il programma non lo dice e allora?

4. Internazionalizzazione, che si riassume in:

  • proseguire con quello che si sta già facendo: va bene, ma chi glielo dice a quei vostri sponsor che hanno criticato l’attività internazionale, dimenticandosi che l’agenzia viaggi del CNG funzionava tantissimo nell’era Panunzi? chi glielo dice che è difficile fare attività internazionale stando a casa propria e/o senza invitare nessuno? sarebbe come dire che se lo faccio io va bene, se lo fanno gli altri no.

5. Rapporti con le Associazioni, che si riassume in:

  • continuare la strada già intrapresa: ma ricordo solo io che quando Savoldi annunciò la trasformazione delle Commissioni in Associazioni ci furono diverse levate di scudi? dobbiamo metterci qui a fare l’elenco di tutti quelli che erano contrari, dentro e fuori dal Consiglio? ma ora, che la scelta si è dimostrata vincente sia in termini di operatività che di visibilità, che si fa, tutti a saltare sul carro del vincitore?

6. Trasparenza del bilancio:

  • i bilanci del CNG devono essere pubblici: giustissimo, nulla da dire. Certo che c’è voluto molto per capirlo, soprattutto per quelli con maggiore anzianità di carica: farne una bandiera oggi è, come dire, una questione di pudore, nel senso di chi ce l’ha e chi no.

7. Organizzazione:

  • leggo il progetto di un “centro studi di altissimo livello” e mi scappa da ridere: vorranno metterlo in un grattacielo. Il centro studi è l’araba fenice della categoria e oggi, in un mondo in cui la conoscenza si diffonde con una velocità ed una ampiezza non immaginabili prima, quasi certamente è una perdita di tempo e denaro (o una sinecura per qualcuno). Non entro  nel merito delle risorse interne perché non le conosco abbastanza.

* * *

Se questi sono i motivi per cui si dovrebbe mandare a casa Savoldi, che alcuni definiscono poco portato alla democrazia consiliare – cioè un despota – allora auguri! i dirigenti di categoria si dovrebbero scegliere dai risultati, e questo Consiglio Nazionale ne ha ottenuti sicuramente più del precedente; come si dice “chi non fa non falla” e certamente Savoldi ha commesso alcuni errori: quello più grave, a mio avviso, fare tutte queste assemblee dei presidenti senza però riuscire a dare ai presidenti stessi maggiore contezza dell’effettivo valore della propria funzione, che dovrebbe essere la condivisione degli obbiettivi e non il mero esercizio del potere.

D’altronde i presidenti li conosce bene, per averli spesso blanditi quando era alla Cassa: ma a proposito di Cassa, possibile che non c’entri nulla con questa campagna elettorale?

In effetti mi parlano di un grande affaccendarsi sull’asse Parma-Torino-Napoli, del quale Amadasi non si sa quanto sia macchinista e quanto passeggero: certo che i prossimi equilibri di Cassa si giocano anche sul risultato delle elezioni del CNG.

A questo proposito pare che in molti si sarebbero aspettati maggiore riconoscenza di Fausto2 nei confronti di Fausto1; se infatti il simpatico parmigiano si trova dove si trova è essenzialmente per questi motivi:

  1. il fato, che governa ogni cosa
  2. la benevolenza di Savoldi
  3. i meriti propri

Considerando però che la più parte dei risultati più importanti degli ultimi quattro anni dalla Cassa è figlia di progetti avviati nell’era savoldiana, sta crescendo il numero di chi si interroga sulle reali capacità di Fausto2, anche alla luce di quei progetti e joint-venture da egli fortissimamente voluti e che finora sono costati molto e non hanno prodotto nulla; per questo sembrerebbe, secondo i gossip, che l’asse PR-TO-NA in cambio di aiuto a fine maggio sia disposto a prestare assistenza a fine aprile.

Gli altri consiglieri uscenti sono:

Giuseppe FORESTO (Asti): lo zio Pino non prende impegni che non può assolvere e negli anni ha difeso la categoria nella Commissione degli studi di settore: si ricandida ed è bene perché è una persona per bene.

Francesco MAZZOCCOLI (Bari): sicuramente il componente più colto del CNG, non si ricandida ed è un bene per il ricambio; però nella sua regione non si vede francamente un altro intellettuale della Magna Grecia, come fu – imprecisamente – definito una volta.

Bruno RAZZA (Gorizia): il friulano, del tipo “fatti non pugnette“, si ricandiderebbe, ma secondo gli accordi regionali non può più farlo; il suo probabile successore (con la particella maiuscola ma che preferirebbe fosse minuscola) sembrerebbe però il suo contrario, quindi…

Enrico RISPOLI (Pescara): in ogni consesso c’è bisogno di una persona come lui, il che non significa che sia l’unico che possa farlo: di una categoria che politicamente vale poco, incarna abbastanza bene gli aspetti politici; si ricandida con l’appoggio della sua area di riferimento.

Giuliano VILLI (Forlì): il romagnolo soffre l’appartenenza alla stessa regione di Fausto2, il quale gli starebbe organizzando un’opposizione interna. A questo proposito le nostre fonti ipotizzano che nel 2018 Fausto2 abbia pianificato il salto della quaglia e quindi abbia bisogno per allora di avere un consigliere in quota Emilia Romagna arrendevole da sacrificare e che non potrebbe ovviamente essere il Villi; così stando le cose è più probabile che la regione si spacchi e non riesca ad avere un proprio consigliere come già accadde nel 2004 (una bella tendenza al suicidio, non c’è che dire).

* * *

Qualcuno potrebbe chiedersi il perché di quel “verginelle” nel titolo: infatti è una provocazione, perché di verginelle non ce ne sono in questa vicenda, e alcune sono molto meno verginelle di altre; per il resto l’analisi compiuta, sicuramente incompleta e probabilmente in alcuni dettagli non del tutto precisa, mi conferma la premessa: battaglia di persone, ma non di ideali.

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