Avviso ai naviganti: non fate i furbi.
Per capirci: non accusate genericamente tizio o caio di aver infranto il codice penale: se proprio vi scappa, fatela sul VOSTRO blog o sul VOSTRO profilo Facebook, non sul nostro.
Non scrivete che tizio o caio hanno commesso dei reati; se sapete qualcosa andate in Procura; se invece sapete che tizio o caio hanno agito scorrettamente sotto il profilo morale e/o etico e ne avete la prova, allora ditelo FORTE.
Insomma, se avete notizie adeguatamente provate, scrivetecele come commento: controlleremo e se quanto scrivete trova conferme e ci interessa, lo pubblicheremo, altrimenti no.
Se questo blog, che esiste da più di cinque anni, fa in media più di 10.000 visualizzazioni all’anno (a parte il 2017 in cui abbiamo sospeso le pubblicazioni e cambiato struttura) è perché pubblichiamo notizie interessanti e soprattutto vere, che normalmente non sono diffuse o lo sono in modo distorto o subdolo.
Come abbiamo scritto più volte nel corso di questi anni, pensiamo che la verità ci renderà più liberi e quindi riteniamo giusto fare conoscere a quanti più colleghi possibile aspetti poco noti o sconosciuti delle politiche di categoria e delle porcherie di categoria; sulla questione dell’anonimato nel giugno 2013 scrivevamo questa ‘nota editoriale’:
Sappiamo che qualcuno critica l’anonimato di questo blog, ma la cosa non ci interessa: se quanto scriviamo è vero, e lo è, poco importa chi lo dice, l’importante è che faccia riflettere i tanti che ci leggono. C’è anche un aspetto non marginale: noi ci gioviamo anche delle confidenze di persone che non vogliono o non possono apparire, e quindi dobbiamo rispettare la loro volontà di riservatezza; senza le fonti riservate non ci sarebbe stato, ad esempio, il Watergate.
Non pubblichiamo i nomi degli autori dei commenti, perché non possiamo avere la prova della loro identità; quindi invitiamo i commentatori abituali a utilizzare sempre lo stesso pseudonimo (nick) e possibilmente scriverci sempre usando la stessa connessione.
Per esempio, se un tale ci scrive chiedendo chi siamo, a parte il fatto che perde il suo tempo, se la prima volta lo fa anonimamente firmandosi ‘Tizio’, la seconda scrive di essere ‘Tizio’ indicando una e-mail intestata al suo nome e scrivendo dallo stesso DNS e la terza ‘conferma’ di essere sempre lui e scrive da un DNS completamente diverso, cosa vorrebbe dimostrare? Nulla di utile per noi: se è vero che è un delegato ci mandi piuttosto una notizia sulla compravendita di voti che è stata fatta o quanto meno tentata la settimana scorsa.
Idem per quell’altro che dichiara di essere un delegato e un po’ ci elogia un po’ ci bacchetta; ora, ammettendo che sia effettivamente un delegato, per favore non perda tempo a scrivere che nessuno ha mai cercato di comprare il voto dei delegati (abbiamo passato l’età delle favole da un pezzo); magari non avranno cercato di comprare il SUO voto, ma con altri ci hanno provato e ci sono anche riusciti.
Caro delegato, non cerchi di coglionarci, purtroppo sappiamo da tempo come funzionano le cose a Roma (e altrove); piuttosto, se vuol fare qualcosa di utile chieda a Paperino, meglio per iscritto, perché lui e il suo predecessore in questi anni se ne sono bellamente infischiati di incassare il dovuto e hanno lasciato crescere a dismisura i crediti previdenziali; e naturalmente dopo faccia conoscere la risposta, se mai la riceverà; infine, non perda tempo a lamentarsi perché usiamo dei nomignoli, che alleggeriscono il tono del discorso; tra l’altro pare che Savoncelli, come abbiamo scritto a suo tempo, avesse in un qualche modo apprezzato il soprannome di Ringhio – evidentemente temeva di non apparire sufficientemente autoritario (autorevole non lo è quasi mai stato).
In sintesi: se siete contenti di quello che facciamo scrivetelo pure, ma è meglio se ci date delle notizie interessanti, anche locali, purché riscontrabili;
se non siete contenti di quello che facciamo spiegateci il perché (niente fesserie, però: non abbiamo tempo da perdere);
risparmiate tempo a lamentarvi che il blog è anonimo: lamentatevi invece delle porcherie che si fanno a Roma e in altri luoghi, non dell’anonimato, di cui abbiamo già spiegato a ufo il motivo.
In particolare proviamo una certa compassione per quelli che dicono di non dar peso ad una notizia – vera – se non sanno chi l’ha scritta;
ma se la notizia è vera cosa ti interessa chi l’ha scritta? (fra parentesi, in oltre cinque anni, nessuno hai mai lamentato l’infondatezza di una nostra notizia)
e comunque, se non dai valore alle notizie anonime, allora non leggere questo blog, è così semplice!