Com’è andata la marcia su Roma?
L’assenza di bollettini trionfanti, salvo le farneticazioni di Marillo Trombillo, chiarisce subito com’è andata: una bella gita a Roma, favorita dal clima mite, con appendice in ristoranti più o meno rinomati; strano che Amadasio Volpini non abbia ancora tuonato su quegli scioperati in vacanza a spese degli iscritti, ma sarà ancora impegnato a rispondere alle domande che gli abbiamo rivolto nell’ultimo articolo.
Un’ottantina di presenti, recitano le registrazioni diligentemente tenute – pare – da personale Cassa, cioè una cinquantina di Collegi a voler essere generosi: più che una marcia, una marcetta.
Sorvoleremo per carità di patria sugli interventi, per andare direttamente al risultato: un documento strappalacrime sottoscritto, riferiscono i nostri solerti contributori, da circa la metà dei presenti, dato che gli altri o non erano d’accordo o se n’erano già andati.
Un bel risultato, non c’è che dire: fra i più delusi Bolso Pisani e Paperino, per non parlare di Napolino che è veramente incazzato, riferiscono voci di corridoio; e naturalmente Dolce Remì – il vero piffero di montagna – qui ripreso a sacramentare in patois.