ilgeometra

ottobre 30, 2018

De electionibus

Filed under: Uncategorized — ilgeometra @ 6:04 PM

Vogliamo parlarne?

  1. BISCARO          40
  2. LUCCHESI         40
  3. PIANTEDOSI    39
  4. SAVONCELLI    39
  5. ACQUAVIVA     37
  6. BINI                  37
  7. GIOVANNINI    37
  8. NICOLOSI         37
  9. RISPOLI            37
  10. ROMITI             37
  11. SPINELLI           36
  12. GALBIATI            34
  13. DIOMEDI            21
  14. PETTORALI         14
  15. PASSADOR           2

Alcuni di questi non sappiamo quasi chi siano: nomi saltati fuori all’ultimo momento dalla manica della Banda Cassieri e quindi, come si suol dire, rotti a tutto.

La prima considerazione che sorge spontanea è questa: cinque anni fa la Banda Ringhio era composta da Savoncelli, Benvenuti, Nardini, Frisullo, Galbiati e Piantedosi; successivamente accorsero in aiuto del vincitore Salvatore e Rispoli.

Dei ‘ringhiosi’ della prima ora ne sono stati fatti fuori quattro su sei e cinque su sette se ci mettiamo anche Salvatore che mi piace a tutte l’ore; quindi quello di Ringhio è stato un successone.

E’ quindi l’ora di bye bye baby? probabilmente sì, e i casi sono due: il prossimo presidente sarà l’Ing. Prezzemolino oppure Nero Wolfe? si vedrà.

Se c’è un po’ di giustizia i leccaculisti acrobatici sono rimasti fuori, col capo scout Fustacchione Senesi della contrada dei Bischeri Femorali, inchiodato sulla croce con 14 voti.

Non parliamo di chi non conosciamo, quindi ci resta poco, giusto una prece per Ciccio Gabbato rimasto a 34 voti, ad un classico pelo dalla riconferma che peraltro non meritava in nessuna ottica; ma…

Ma c’è il problema dei voti all’uranio arricchito che Torino ha sparso in giro, 5 a Ringhio e 8 a Spinelli; dovessero essere annullati, il sagace Ringhio cadrebbe a 34 e ce la farebbe lo stesso, mentre Spinellino morirebbe a 28 offrendo una chance a Ciccio ‘Lazzaro’ Gabbato.

Chiudiamo, per ora, con un augurio a Lucchetto Lucchesi, cioè restare sé stesso e continuare a dialogare con tutti.

E mi raccomando, tutti zitti e mosca quando fra un mese i Delegati di Cassa Nostra aumenteranno il contributo soggettivo al 18%.

ottobre 29, 2018

De profundis

Filed under: Uncategorized — ilgeometra @ 10:05 PM

Addio Geometra!

Hai fatto il tuo tempo ed è giusto che ormai tu debba sparire.

E’ giusto perché non sei stato capace di dotarti di dirigenti di categoria lungimiranti ed onesti, anzi onesti e lungimiranti.

E’ giusto perché hai sempre delegato a persone che invidiavi per il loro supposto potere, confidando che – se gli avessi leccato il culo a sufficienza – saresti potuto diventare come loro.

Bisogna che te lo dica: sei diventato come loro (una merda? forse) ma senza avere conquistato nemmeno una frazione del loro potere.

Bisogna che te lo dica: appena hai annusato – molto da lontano – l’odore del potere (roba da pidocchi: un invito a cena, un weekend a Roma, un incarichino, un rimborsino spese e così via) hai creduto di essere stato ammesso alla mensa dei potenti, e invece non ti sei accorto che facevi la figura del miserabile a cui i potenti lanciavano un boccone.

Bisogna che te lo dica: ora che le elezioni sono state vinte dalla emerita confraternita Banda Cassieri, che vorrebbe buttare quel c***di Ringhio nel cesso ma non è sicura di riuscirci, e che nella peggiore delle ipotesi vedrà di tenerlo sotto Valium per i prossimi cinque anni, è iniziato il conto alla rovescia per la categoria.

Visto che negli ultimi anni (gestione Napolino + Paperino) i crediti irriscuotibili, cioè i contributi previdenziali, quelli che servono a pagare tutti i mesi le pensioni attuali (non quelle future) sono aumentati a dismisura, è chiaro che la strada imboccata è senza ritorno.

Alcuni amici che da alcuni anni ci aggiornano sono concordi nel concludere che non c’è più tempo per mutare rotta: neppure le misure che Cassa Nostra è ormai costretta ad adottare (aumento delle aliquote e dei contributi minimi) e che verranno approvate dal prossimo Comitato Delegati potranno riuscire ad invertire l’inevitabile declino della previdenza dei geometri; le opinioni prevalenti suggeriscono che il Giorno del Giudizio arriverà al più tardi entro dieci anni da oggi, anche perché i crediti di simpatia della categoria nei Ministeri vigilanti sembrano in via di esaurimento se non già esauriti.

Ma torniamo alle elezioni: mentre ci conforta che alcuni leccaculisti acrobatici siano finiti come meritavano, cioè becchi e bastonati, è triste vedere queste mezze figure, sconosciute ai più, ‘elette’ unicamente per essere marionette.

Marionette di un gruppo di potere che ormai si riproduce partenogeneticamente o, meglio, come un virus: ma è il virus di una malattia mortale.

Addio Geometra, è tutto quello che meritavi?

 

ottobre 18, 2018

Baciapile o baciaqualcosaltro?

Filed under: Uncategorized — ilgeometra @ 1:52 PM

Il titolo potrà sembrare volgare, ma mai quanto la lettera circolare scritta come risposta a Lucchesi dal famigerato Faustino Volpino, che nel 2013 presentò regolare ricorso al Prefetto per cambiare il nome in Amadasio (leggi qui).

Ma chi è Amadasio (già Faustino) Volpino? Apparentemente un poveretto che non ha vergogna di firmare cose probabilmente scritte da altri, di cui forse fatica a capire il significato, e senza manco avere letto quello a cui teoricamente risponde; ma forse egli si trincera dietro quell’apparente dabbenaggine per… per… perché mai?

Abbiamo chiesto di lui ai nostri predecessori, ma tutto quello che siamo riusciti a sapere è che da tempo immemorabile Volpino bivacca nel Consiglio del Collegio di Roma, sempre disponibile – essendosi ben allenato tutta la vita a baciar pile e in ragione di ciò a ricever prebende – a leccare il potente di turno.

Siccome questo blog è in linea di principio disponibile a pubblicare tutti, facesse sapere, il caro A. Volpino – come chiedeva retoricamente nella sullodata email – quali siano i meriti del Savoncelli, a lui sicuramente noti, così potremmo forse aprire una discussione; ma risponda lui stesso medesimo, e non il suo padrone del momento.

Il bilancio di Ringhio: meglio spararsi

Filed under: Uncategorized — ilgeometra @ 11:25 am

Sintesi del bilancio: nel corso del suo mandato (conquistato voi sapete bene come – dice niente Verona?) Savoncelli è stato li lì per uccidere la categoria diverse volte:

1 – il tentativo di cancellare il diploma CAT per l’accesso alla professione (per via ministeriale, non chiacchierando al bar) (leggi qui)

2 – il famoso parere chiesto e lautamente compensato ai professoroni napoletani che in sintesi dice: i geometri si devono scordare la progettazione (vedi qui)

3 – il progetto di legge sulla laurea del geometra e il miserabile corollario dei leccaculisti acrobatici: le inutilauree L-7 di San Marino ecc.

e se non ci è ancora riuscito non è certo per merito suo.

Ora, pensare che con questo curriculum ci sia anche solo una persona intelligente ed onesta che possa votare per Savoncelli e i suoi accoliti è veramente incredibile.

E il Nord?

Filed under: Uncategorized — ilgeometra @ 10:56 am

In Lombardia pare confermato il candidato n. 1, tal Bini di Varese, più noto per la sua società che realizza attività formative che per una palpabile attività politica di categoria (è evidente che la formazione è appetita, non c’è che dire); naturalmente il Bini è, come dire, Ringhioprono così come tutta la Lombardia eccetto Pavia.

Il buon (si fa per dire) Ciccio Gabbati ritiene comunque di avere pieno diritto ad essere confermato (infatti i risultati che ha ottenuto nel suo mandato sono sotto gli occhi di tutti i ciechi) ma i numeri non ci sono lo stesso: dovrebbero mancarne circa 13 e quindi la campagna elettorale, guidata da Renatino Vicecassiere e dal milanese Cremoli, sta andando alla ricerca di voti che spera di trovare nel Triveneto, dove Slavato Furlàn non vorrebbbe comunque mollare e dove la situazione è complicata da interferenze da parte dell’Autocandidato-presto-trombato oppure… in Emilia Romagna.

Qui le cose sembravano già fatte, come vi avevamo riferito, con la designazione a grande maggioranza di Palmiro La Piadina che però, non si sa come e perché, sarebbe stato costretto (è così, costretto) alla rinuncia dall’altro candidato, il perdente Scialbo Inutiloni.

Premesso che Inutiloni sembra gradito a ben pochi (Parma e forse Ferrara) e dopo questa iniziativa terroristica probabilmente vedrà precipitare le sue possibilità, anche se le ha tentate proprio tutte: ha anche millantato a man bassa, ci riferisce più di una fonte, raccontando anche al portiere di casa sua che i voti del Triveneto erano solo per lui e nessun altro. Dopo questo fotoromanzo di ultimissima sono stati fatti diversi nomi, ma non si sa proprio come andrà a finire, o meglio lo si sa benissimo: a schifìo!

In Piemonte, rimosse le deboli resistenze di altri candidati, è stato confermato Spinelli di Cuneo (delegato Cassa e anzi referente regionale, alla faccia del conflitto di interessi) con l’onere – sembra – di beccarsi però i voti radioattivi di Torino, mentre saranno altri collegi del Piemonte a votare per Ringhio (la tattica del Gianduja, come abbiamo già scritto, è veramente rischiosa).

E il Sud?

Filed under: Uncategorized — ilgeometra @ 10:20 am

A quanto si dice, Paperino appoggia incondizionatamente l’ing. Prezzemolino; se i suoi desideri si avverassero quindi il prossimo Presidente del CNG potrebbe essere un iscritto all’Ordine degli ingegneri: una bella bastonata sui cosiddetti, insomma.

Fino Pirullo, per gli amici ‘Planimetria‘, ribadisce di essere il candidato della Puglia, ma pare abbia bisogno di altri voti, che potrebbero arrivare dalla Basilicata, dove si sa per certo che Pasqualino Maraja sarà giubilato, nel rimpianto di nessuno.

La Sicilia resta il solito rebus; qui l’omertà regna sovrana e comunque la presenza al Sud di Geometriè e di Geomobilitati (che sono due entità ben diverse, checché ne dicano diversi triforcuti e da ultimo un minus habens romano) sembra modesta ma ben radicata: tutto dipenderà dagli accordi elettorali.

Comunque sembra emergere che Ringhio non stia facendo una gran campagna elettorale e anzi si lasci guidare da altri soggetti, in particolare la Banda Cassieri.

ottobre 14, 2018

Gianduja – ma perché?

Filed under: Uncategorized — ilgeometra @ 11:03 am

Come sanno i nostri affezionati lettori, a Torino stanno facendo un gioco molto pericoloso (per i particolari leggete qui): sarà per questo che, come pare, Ringhio è diventato così prodigo coi voti di Torino e vorrebbe cercare di farne a meno?

ottobre 13, 2018

La corsa alle poltrone – seguito

Filed under: Uncategorized — ilgeometra @ 12:22 am

Come promesso proseguiamo con la situazione al Centro e Sud.

Queste notizie ci vengono da diversi soggetti che abbiamo motivo di ritenere informati, ma non è detto che lo siano al 100%.

La Toscana pare che al momento detenga il record dei candidati fra cui il front man di Geometriè , Lucco Lucchesi, il n. 1 dei leccaculisti acrobatici, tal Femorali alias Fustacchione Senesi, il buon Macchiavello, che ci prova da un po’ ma non ci riesce mai e naturalmente Bolso Pisani.

Al riguardo di quest’ultimo sembrerebbe, notizia da prendere con le pinze, che Ringhio voglia separare le sue sorti da quelle di Bolso e quindi che lo svenditore della categoria debba cavarsela da solo (il che vorrebbe dire che le sue possibilità sono scarse) ma per quanto ci riguarda lo crederemo solo il 30 ottobre.

Nel Lazio sembrerebbe che il Cazzaro possa essere soppiantato da Cicciobomba che però non godrebbe delle simpatie e dell’appoggio di personaggi di spicco della Banda Cassieri.

La cosiddetta Macroregione sembra in grande confusione: si agitano particolarmente Turista Voltagabbana e Tristano Sardoni, che però non sembrano esaltare il proprio elettorato di riferimento.

Rimandiamo a domani l’analisi del Sud, mentre abbiamo qualche aggiornamento sul Nord.

Il Triveneto è sempre sugli scudi sia nell’offrire ma anche nel chiedere voti, visto che il secondo candidato in pectore, Slavato Furlàn, non pare deciso a mollare, ma avrebbe bisogno almeno di una ventina di voti – impossibili da trovare fuori regione – a meno che l’apparente compattezza non dovesse incrinarsi a danno del veneziano.

Nessuna notizia da Lombardia e Piemonte, che si riuniranno a fine settimana, mentre in Emilia Romagna non si capisce proprio nulla: un giorno viene designato a maggioranza Palmiro La Piadina, mentre la Marionetti, supporter di Scialbo Inutiloni, se ne va sbattendo la porta. Il giorno dopo Palmiro, pare circuito dall’Inutiloni di cui sopra, rinuncia all’incarico per motivi personali (?)

Inutiloni si è quindi autonominato candidato dell’Emilia Romagna e come tale comincia a comportarsi in lungo e in largo: il problema è, a quanto ci dicono, che non ha l’appoggio della maggioranza; su questo colpo di scena vi lasciamo fino al prossimo aggiornamento.

ottobre 5, 2018

Tanto va la gatta al lardo?

Filed under: Uncategorized — ilgeometra @ 1:59 PM

Un contributore ci ha inviato il testo che segue; abbiamo fatto qualche telefonata verificando che in effetti sul problema esposto è stato depositato un ricorso al Consiglio Nazionale Giuggioloni, ricorso la cui trattazione è stata rinviata, per un problema formale, al prossimo novembre (cioè dopo le elezioni dei Giuggioloni medesimi).

Ognuno potrà valutare come meglio crede l’accaduto; per i distratti precisiamo che colei di cui si parla, identificata (con poco rispetto per la lingua italiana) come ‘la Presidenta’, è la famigerata Marionetti.

Buona lettura!

 


Sono un collega iscritto nel Collegio di Parma.
Desidero parlarti di quanto sta accadendo in questo Collegio, dove “impera” una collega del gentil sesso.
E’ importante conoscere i fatti che sto per raccontarti perché fra poche settimane ci saranno le elezioni del CNG e la ns. Presidenta è certamente in pole position per Roma, sotto l’alto patronato del suo principale sostenitore, l’ex-PresiCassa.
Nel luglio del 2017 ci sono state a Parma le elezioni del nuovo Direttivo del Collegio.
La Presidenta, dopo 24 anni ininterrotti di presenza nel Consiglio Direttivo, di cui gli ultimi 8 ne è stata a capo, ha pensato che non era ancora tempo per lasciare il posto ad altri colleghi, ben sapendo che per lei si stava per preparare il trampolino per la ribalta romana.
Alle elezioni però, caso raro degli ultimi decenni qui a Parma, si è presentata un’altra lista, tutti colleghi conosciuti ma che non avevano mai avuto esperienze ne Direttivo.
La Presidenta e i suoi colleghi di lista hanno temuto molto questo confronto, tanto è vero che han fatto di tutto per ostacolare gli avversari, anzi ella ha usato la sua posizione per blindare o “pilotare” il risultato…..
Ti racconto i fatti …..
Poche settimane prima del voto, il capolista degli avversari aveva chiesto formalmente che uno dei due segretari di seggio/scrutatori fosse indicato dai candidati della sua lista, in modo che nel seggio, per par condicio, ci fosse stata la presenza di un membro indicato da ciascuna lista.
La Presidenta aveva risposto che non era consentito dalla legge (quale legge…?!?!…); solo ad elezioni concluse, nel verbale dell’assemblea generale che riassumeva le operazioni di voto, si è però svelato l’arcano : i due segretari/scrutatori erano già stati nominati dal Direttivo ben 10 gg prima che il capolista degli avversari lo richiedesse….alla faccia della “trasparenza” e lealtà verso i colleghi….
Ma non finisce qui …..
Ella, confermando le sue manie imperialistiche, si è “autoproclamata” Presidenta di seggio….
Chiunque dotato di buon senso avrebbe ritenuto opportuno in tal situazione fare un passo indietro, consentendo a chiunque altro collega non coinvolto nella tornata elettorale di adempiere a questo ruolo super-partes, ma questo non avrebbe consentito alla Presidenta ed ai suoi alleati di tenere ben salde le redini della situazione.
Nei minuti prima dell’apertura delle urne la Presidenta-uscente, Presidenta-ricandidata, Presidenta di seggio (e chi più ne ha più ne metta…) ha perciò dato lettura di un passo del Regolamento elettorale adottato dal Direttivo e cioè che “…durante le votazioni è vietato fare propaganda elettorale all’interno del Collegio; inoltre nella sede – durante le votazioni – non è consentito sostare oltre il tempo necessario per esprimere il voto….”.
Ebbene: questa prescrizione è stata completamente disattesa, in primis da ella stessa, dimostrando francamente che voleva tenere sotto controllo le operazioni di voto : infatti ha presidiato “H24” l’urna, cioè per tutti i 3 gg di apertura del seggio, seduta a pochi centimetri da essa, con il beneplacito dei fidi (e sottomessi) scrutatori, così tutti coloro che si recavano a votare ricevevano ammiccanti sorrisi, qualche pasticcino da mangiare ed una sottile “turbativa” elettorale; tant’è che nell’unico breve periodo in cui si è assentata, perpetrando il suo scopo di “pilotaggio” del voto, ha ceduto lo scranno ad un collega candidato nella sua medesima lista.
A nulla però sono valse le rimostranze dei tanti colleghi, fra cui alcuni candidati avversari, che hanno protestato con veemenza (c’è stato anche un diverbio e c’è mancato poco che venissero alle mani…) per questo atteggiamento, ma l’imperatrice, dall’alto della sua Maestà, non ha concesso nulla al suo popolino.
Ma la storia continua….
In qualunque forma di elezioni “democratiche” siano esse politiche, amministrative o di categoria, l’urna contenente le schede votate sarebbe stata sigillata…..
Qui al Collegio di Parma questo principio sacrosanto e democratico non è ammesso…!!!
Sì…non sto sbiellando….: l’urna non è mai stata sigillata !!!…. e a nulla è valso che alcuni colleghi lo abbiano segnalato; anzi un collega ha depositato, in corso di votazioni, un documento in segreteria per stigmatizzare la questione, ma la Presidenta confermando la sua inequivocabile imparzialità (?!?!?) …..non ne ha proprio tenuto conto.
Nel verbale pubblicato dopo una settimana dal voto, che ha consacrato l’elezione di tutti i membri della sua lista, ha poi svelato che l’urna veniva sigillata di notte (… mi spieghi di notte a cosa serve…??) e la chiave veniva custodita in cassaforte….(particolare inquietante, visto che le chiavi della cassaforte erano a sua disposizione…).
Ma non finisce qui….
Al momento dello spoglio, avvenuto alla presenza degli intervenuti (fra cui il patron ex-PresiCassa), hanno opportunamente allontanato le sedie delle prime file dalla postazione dove venivano spogliate le schede e la lettura delle stesse è stata fatta unicamente dalla Presidenta : i suoi fidi (e sottomessi) scrutatori si sono solo limitati a segnare con le crocette ogni voto che veniva proclamato, senza mai chiedere o interferire nel controllo….ma chi ha controllato il controllore ?!?!?!
Risultato finale : tutti i candidati della lista della Presidenta-uscente, Presidenta-ricandidata, Presidenta di seggio…. sono stati eletti al primo turno, con un distacco di oltre 100 voti fra l’ultimo degli eletti della stessa e quello che nella lista avversaria ha ottenuto più preferenze. Bisogna tener conto che mai come stavolta il numero dei partecipanti al voto è stato così elevato, almeno 100 votanti in più della media rispetto alle altre tornate….(non sarà una strana coincidenza questo numero 100 ?!?!?!…)
Ovviamente, dopo queste tante anomalie (e abusi di potere) veniva spontaneo porsi dei dubbi sulla regolarità delle elezioni: i candidati della lista che è stata battuta quindi non hanno avuto alcuna esitazione, depositando al CNG nei termini di legge il previsto reclamo ex-art. 6 DLT 382/44.
Nei palazzi romani il reclamo contro una beniamina dell’ex-PresiCassa deve aver fatto un certo scalpore : un discepolo di cotanto personaggio artefice di tanti soprusi o slealtà ?!?!?!…impossibile…..!!!!
Dopo un lungo periodo di gestazione, nel mese di maggio scorso si è svolto – presso il Ministero a Roma – il processo, alla presenza di tutti i membri del CNG.
La Presidenta e gli altri eletti, ben consapevoli che il loro operato era specchiato e trasparente, non si sono neppure fatti vedere, né hanno inviato memorie difensive; morale: non ha nulla da nascondere o dover giustificare chi dorme il “sonno del giusto” !!!
Dopo parecchie settimane, cioè ad un anno esatto dal reclamo (!!), il CNG ha quindi emesso una “ordinanza interlocutoria”, che rimanda la decisione a data da destinarsi; questa “ordinanza” però riporta una frase che imprime in maniera esplicita un ragionevole dubbio…cioè : al CNG il sospetto che le cose a Parma non siano proprio-proprio andate regolarmente gli si deve essere insinuato….ed è stata paventata l’ipotesi che le elezioni possano essere annullate……..con tutte le conseguenze del caso…..
Ma la cosa strana è che la decisione definitiva è stata rinviata a data futura, non meglio precisata……
Forse perché era opportuno allungare ancora un po’ i tempi in attesa delle elezioni del nuovo CNG ??…mah….
Ma in definitiva, “quote rosa” o non “quote rosa”…. ci si chiede : è opportuno eleggere un collega nel CNG se c’è il sospetto che abbia commesso gravi reati (e scorrettezze anche sotto il profilo deontologico) prima e durante le ultime votazioni di Collegio ??
Perché nell’ipotesi questo dubbio fosse sciolto a favore dei reclamanti, del caso se ne dovrà occupare la magistratura, leggasi perciò : “Procura della Repubblica di Parma”….
La questione quindi assumerebbe dei contorni inquietanti…..
A conferma di come il Collegio venga gestito non a servizio degli iscritti, di recente si è avuta anche la sentenza del TAR come da articolo visibile al seguente link:
http://www.rossoparma.com/index.php/cronaca/cronaca-citta/19450-parma-l-ordine-dei-geometri-condannato-dal-tar-dovra-produrre-gli-atti-richiesti-da-un-proprio-iscritto
ed ancora, pare che la stessa commissione disciplinare abbia fatto qualche altro pastrocchio, sempre a danno di iscritti, cercando poi di correre ai ripari con annullamento d’ufficio e quant’altro; ma le questioni forse non sono ancora chiuse…
In definitiva, mi sorge questo ragionevole dubbio : …i Presidenti che si accingono a rinnovare fra poche settimane il CNG sono al corrente di queste situazioni ???
Se qualcuno intende commentare……

ottobre 4, 2018

La corsa alle poltrone

Filed under: Uncategorized — ilgeometra @ 12:01 PM

Abbiamo raccolto numerosi contributi provenienti dalle regioni, cominciando dal Nord dove le cose dovrebbero essere più chiare, a sentire gli informatori (chiare????). Naturalmente chi ha notizie più dettagliate e diverse è pregato di segnalarle con un commento che potrà non essere pubblicato come tale ma costituire la base di un nuovo articolo (come faremo fra un paio di giorni su una questione interessante che ci è stata sottoposta).

Per prima cosa un’analisi dei numeri, della quale siamo debitori ad una persona che ci assicura essere precisa e quindi ci fidiamo; quanti voti sono necessari per essere eletti? dipende.

Da cosa dipende? dalla maggiore o minore dispersione dei voti stessi; se molti voti vengono dati a candidati che poi non ce la fanno, il cosiddetto quorum (che poi sarebbe un’altra cosa ma così dicono tutti) ovviamente si abbassa; se invece i voti convergono compatti su un numero di candidati di poco superiore a quelli da eleggere il quorum si alza.

I voti disponibili sono in tutto 486 e le poltrone sono 11; però non fate 486 diviso 11 perché non avrebbe senso; vediamo piuttosto come andò la precedente tornata elettorale.

I voti disponibili erano in totale 532, ma col discusso annullamento del voto di Verona i voti validi diventarono 532 – 8 = 524.

Furono votati 17 soggetti; i voti chiamiamoli ‘dispersi’ furono in tutto 83; il primo dei non eletti prese 31 voti.

L’ultimo degli eletti ha avuto 34 voti, ma senza il caso di Verona il quorum si sarebbe attestato intorno a 37-38.

Questo dato è influenzato anche dai voti dispersi: nel 2013 abbiamo detto che erano 83, ma si tratta di un valore molto alto che probabilmente non si riprodurrà; tenendo conto sia del minor numero di voti disponibile (che abbassa il quorum) e della minor dispersione dei voti (che alza il quorum) è sensato pensare che il quorum odierno possa attestarsi intorno ai 38 voti, cioè 40 per avere la massima sicurezza.

E veniamo all’analisi delle regioni.

PIEMONTE-VAL D’AOSTA: dispongono di 45 voti e quindi possono eleggere senza problemi un loro candidato; rispetto al quorum stimato avanzano 5 voti da distribuire, ovviamente alla Ringhio Band; per quanto il riguarda il candidato in sostituzione di Foresto di Asti l’unto del signore (con la s minuscola perché non è quello che si intende normalmente) e col beneplacito di Cassa Nostra pare sia un certo Spinelli presidente del Collegio di Cuneo, anche se in una qualche misura avanzano pretese una signora figlia di cotanto padre e un anziano delegato Cassa e presidente di un Collegio di quattro gatti.

LOMBARDIA: dispone di 67 voti che però non andranno tutti nella stessa direzione; sono effettivamente tanti e i lombardi vorrebbero eleggere un nuovo consigliere, un giovane di bell’aspetto (anch’egli ben prono a Ringhio) e poi – pare non senza contrasti – confermare Ciccio Gabbati. Da soli non ce la possono fare, quindi si pensa che vadano a caccia di voti, anche se corre voce che non c’è problema e la cosa sarebbe già sistemata dai due consiglieri lombardi di Cassa Nostra, che evidentemente hanno argomenti miracolosi.

TRIVENETO: dispone di 58 voti e quindi i suoi Collegi sono particolarmente corteggiati visto che, dopo aver votato il veneziano Biscaro (Venezia deve essere risarcita per quanto accaduto nel 2013) gliene potrebbero avanzare perfino 18. I voti sono stati opzionati da Ringhio che vorrebbe fare il pieno al Nord per cercare di mettere in sicurezza la sua compagine, che indubbiamente soffrirà al Centro e al Sud (Isole comprese). Non è però chiaro come la pensino tutti i triveneti e se siano disponibili a rinunciare a trattarli in proprio.

LIGURIA: ha 16 voti ovviamente tutti per Ringhio, anche se si dice, nemmeno tanto sottovoce, che ci sia un Collegio importante a cui avrebbe fatto girare le scatole (non sappiamo perché); scommettiamo però che andrà finire a tarallucci e vino?

EMILIA ROMAGNA: situazione complessa da decifrare; intanto hanno 38 voti e quindi potrebbero essere al limite (il quorum di sicurezza dovrebbe essere 40), ma è difficile che tutti i Collegi trovino un candidato comune. Considerato che non si ripresenta Villi di Forlì, che ha già fatto due mandati, di cui l’ultimo in opposizione solitaria a Ringhio, gli auto-candidati sono la già nota Marionetti, che ambirebbe a essere la prima donna consigliera ed ha l’appoggio prepotente del suo capo, Napolino (vi ricordate chi è, vero?) che per farla eleggere si affiderà a Ringhio che ha un grosso debito elettorale nei suoi confronti; dopo di lei svettano due leccaculisti acrobatici, cioè Palmiro La Piadina e Scialbo Inutiloni, i quali hanno il gradimento di Ringhio, ma tre per una poltrona sono veramente troppi: comunque vada dovranno cercare voti all’esterno.

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