Ci chiedevamo perché mai Fausto2 si preoccupasse tanto e infatti era solo una cortina fumogena per coprire la zozzeria in allestimento.
Una premessa: in quelle elezioni del CNG delle quali Amadasi si è assolutamente disinteressato c’è un collegio che all’ultimo minuto avrebbe venduto 5 voti al Papa.
No, cosa avete capito, non quel sant’uomo del Pontefice, ma il candidato dei piani alti della Cassa, quello che… ma questa è un’altra storia che può aspettare.
Avrebbe venduto, ma come? a credito, come si usava una volta, con una bella cambiale a 30 giorni.
Ieri la cambiale è stata pagata: un sacco di pecorine hanno votato la lista di Napo e i suoi fratelli, quasi uguale a quella che era girata fino alla sera prima.
Quasi uguale perché al posto di Ravasi c’era il nome di un certo Cremini (o qualcosa del genere): un perfetto sconosciuto ma con credenziali ineccepibili, cioè una bella cambialona in tasca.
Il presunto venditore, chiederete voi? Esatto, proprio lui.
Napo avrebbe così raggiunto un duplice obbiettivo: sdebitarsi e cacciare il meno allineato dei consiglieri, il più critico.
La solita porcheria italiana, fatta con una sfrontatezza inimmaginabile: certo che se almeno una parte di quelle novanta pecorine che hanno votato il Cremolini, (che non è nemmeno delegato e infatti non era in sala a godersi il meritato trionfo) ieri pomeriggio avesse collegato il cervello…
Aveva ragione Longanesi, che voleva scrivere sul tricolore il motto “Tengo famiglia”; questi delegati tengono famiglia anch’essi e perché mai dovrebbero impicciarsi con queste storie di galantuomini e no?
Magari questo Cremoli si vergognerà come un ladro di essere parte più o meno consapevole di questa zozzeria tutta italiana e rinuncerà alla nomina, avvenuta a spese di un consigliere esperto, attivo e molto stimato.
Quanto scommettiamo che non ci pensa neanche?
E così finisce una giornata senza gloria, in cui vince il Cassa Nostra style.
Ma l’analisi elettorale non è finita e quindi: stay tuned!